Izs, la nomina del direttore generale finisce in Procura

TERAMO – Il ministero della Salute ha segnalato alla Procura della Repubblica competente, attraverso il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute, l’affidamento dell’incarico di direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale d’Abruzzo e Molise al professor Mauro Mattioli. Lo fa sapere, in una nota, il deputato di Fi Fabrizio Di Stefano che diffonde il testo della risposta immediata data dal sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, a un’interrogazione in Commissione Affari Sociali della Camera, da lui presentata insieme al collega di partito Settimo Nizzi. «….il prof. Mattioli – si legge tra l’altro nella risposta diffusa dal deputato – è stato nominato con decreto del presidente della Regione Abruzzo n.1 del 9 gennaio 2016, adottato senza aver preventivamente acquisito il parere del ministero della Salute che ha rilasciato solo in data 11 gennaio un parere non favorevole, motivato dall’impossibilità di riscontrare, sulla base del curriculum vitae dell’interessato messo a disposizione, il requisito prescritto per l’incarico di direttore generale relativo alla ‘comprovata esperienza nell’ambito della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale e della sicurezza degli alimenti’, nonché della presenza di alcune criticità verificatesi nel procedimento di nomina delle quali è stata fatta opportuna segnalazione alla competente Procura della Repubblica». «La cosa grave – afferma Di Stefano – è che un rapporto di interlocuzione tra un Governo nazionale e regionale debba svolgersi attraverso l’azione della Procura della Repubblica. Questo dimostra la scarsa fiducia che il Ministero ha nei confronti della gestione D’Alfonso e il credito che la Regione Abruzzo a guida D’Alfonso ha a Roma. E non si può neppure parlare di una scorrettezza politica in quanto Governo nazionale e regionale sono entrambi di centrosinistra». L’interrogazione ha riguardato anche la nomina a componente del Cda dell’avvocato Manola Di Pasquale. Nella risposta il ministero della Salute ha preso atto delle pronunce sia dell’Autorità nazionale anticorruzione (su inconferibilità e incompatibilità) e sia del parere espresso dall’avvocatura in merito al curriculum vitae.